In occasione di Agritechnica 2023 Merlo ha deciso di esporre i modelli più rappresentativi delle sue attuali linee di prodotto agricole dando però particoilare enfasi ai suoi sollevatori serie “MultiFarmer”, ufficialmente lanciati nel 2000 a seguito di un’intuizione di Amilcare Merlo tesa a integrare le potenzialità operative dei sollevatori telescopici con quelle dei trattori agricoli. Per cogliere tale obiettivo era però necessario dar luogo a una macchina che oltre a disporre del braccio telescopico tipico dei sollevatori fosse anche equipaggiata con i sistemi di lavoro in essere sui trattori, a patire dalla presa di forza e dall’attacco posteriore a tre punti per arrivare a un’idraulica da lavoro potente e magari anche load sensing.
Inserire tali componenti su un sollevatore non fu un lavoro semplice ma l’obiettivo venne raggiunto dando vita alla già citata serie “MultiFarmer” oggi composta da otto modelli realizzati sulla base di una medesima piattaforma ma fra loro diversi per prestazioni e contenuti. L’attacco è in effetti dato da “Mf34.7-140”, disponibile anche in versione “Cs”, cioè con cabina sospesa, e con trasmissione “CvTronic”, opzioni disponibili anche sul modello “Mf34.9-140” il cui braccio può sfiorare i nove metri di altezza al punto di snodo. La cabina sospesa e la trasmissione “CvTronic” sono poi di serie sui due modelli “Mf44.7-170” e “Mf44.9-170” le cui superiori prestazioni motoristiche permettono agli attacchi a tre punti posteriori di esibire portate dell’ordine dei settanta quintali contro i 30 dei modelli da 140 cavalli.
Merlo serie “MultiFarmer”, ggni mezzo il motore più appropriato
Va precisato che l’incremento di potenza dei due top di gamma non è indotto da un potenziamento del motore di attacco, un quattro cilindri Deutz serie “Tcd 3.6”, ma dall’introduzione sottocofano di un’unità Fpt Industrial serie “N45”, in ossequio alla filosofia costruttiva Merlo che punta a proporre ogni sua macchina con il motore più adatto per far fronte ai profili di missione cui la stessa macchina deve ottemperare. Comune a tutte le unità ovviamente l’emissionamento in stage V e le due funzionalità di base tipiche del settore, la trazione e la sterzatura integrali con la prima sempre in presa e la seconda programmabile sulla base di tre diverse modalità. Sterzata tradizionale, integrale in fase e integrale in controfase, con quest’ultima utile oltre che quando si opera in ambienti angusti anche se si lavora in campo per far sì che le ruote posteriori seguano le traiettorie di quelle anteriori così da ridurre le tracce sul terreno e quindi le superfici compattate.
Diverse come accennato le trasmissioni in quanto al classico sistema idrostatico in auge sulla maggior parte dei sollevatori oggi in commercio si può sostituire un più sofisticato ed efficiente gruppo continuo “CvTronic” che enfatizza la coppia motrice fino a un 12 per cento in più diminuendo contemporaneamente i consumi, obiettivo quest’ultimo cui guardano anche i sistemi “Eco Power Drive” ed “Eco Power Drive Plus”. Entrambi controllano e regolano automaticamente, in base alle condizioni operative, il regime motore, la portata della pompa idrostatica e la cilindrata del motore idrostatico al fine di massimizzare l’efficienza assicurando una riduzione dei consumi fino al 18 per cento. Integrano inoltre la funzione “Joystick auto-accelerante”che consente la gestione dei giri del motore proporzionalmente all’utilizzo del joystick.
Tre modalità di lavoro
La versione “Plus” mette però a disposizione dell’operatore anche tre modalità di utilizzo che si applicano nelle diverse esigenze operative, “Heavy Load”, “Eco” e “Speed Control”. La prima ottimizza le prestazioni in funzione dei consumi le operazioni leggere, “Speed Control” agevola le fasi di trasporto e traino consentendo di impostare e mantenere costante la velocità di avanzamento indipendentemente dal variare delle condizioni operative ed “Heavy Load” massimizza il potenziale della macchina se deve far fronte ad attività gravose. Da segnalare le idrauliche sdoppiate. Quella di trazione e quella di lavoro operano sulla base di circuiti diversi e la seconda è anche di tipo load sensing per assicurare i flussi d’olio necessari a tutte le utenze collegate.
Tutto per lavorare in termini di efficienza
Per agevolare le attività agricole svolte su campi in pendenza Merlo ha previsto sui “MultiFarmer” la possibilità di livellare i telaio fino a un massimo di un otto per cento rispetto all’orizzontale mentre per accelerare le movimentazioni dei materiali sfusi è possibile disporre di un braccio sospeso “Boom Suspension System” che minimizza le vibrazioni ingenerate dalla marcia su fondi sconnessi. Assali e freni sono inoltre progettati ad hoc integrando cuscinetti e boccole rinforzate mentre la presa di forza è di tipo meccanico, a doppia velocità, 540 e mille giri, con innesti e disinnesti “morbidi” in quanto pilotati per via elettronica. Importate ricordare che su strada i “MultiFarmer” sono inoltre omologati per il traino di rimorchi pesanti fino a 200 quintali in quanto le loro cabine, sospese o meno che siano, rispettano tutte le norme di Legge in vigore risultando di conseguenza confortevoli e climatizzate come quelle dei trattori nonostante le forme forzatamente compatte.
Titolo: Merlo, un’innovazione che dura da 23 anni
Autore: Redazione